Sono partiti sabato 20 giugno, e proseguiranno fino al 5 settembre, i cantieri per sostituire circa 400 metri di binari in via Imbriani, nel tratto compreso tra piazza Bausan e via Ugoni/Scalvini.
Verrà rimosso l’armamento tradizionale su ballast, a favore di quello su cemento armato fibrorinforzato che permetterà di ridurre le vibrazioni e consentirà una maggior resistenza all’usura dovuta al transito veicolare su gomma.
Il costo dell’intervento sarà di circa 2 milioni di euro.
Dopo che la prima gara era andata deserta, l’intervento è stato appaltato all’ATI composta da CLF S.p.A., GCF S.p.A., Metro.Ferr S.r.L. e Gefer S.p.A., la quale si è aggiudicata la commessa insieme con altri simili interventi da effettuarsi prossimamente in corso Sempione (all’altezza di via Domodossola), via Ripamonti (attraversamento di viale Toscana) e in viale Certosa (attraversamento di viale Monte Ceneri e via Serra). Leggi tutto “Nuovi binari in via Imbriani”
Dopo anni di “montagne russe” e pronunciati avvallamenti sul tratto di binari compresi tra l’attraversamento di corso Buenos Aires, piazza Santa Francesca Romana e viale regina Giovanna, sono finalmente iniziati i lavori di rinnovo dell’armamento in viale Tunisia.
I nuovi binari verranno posati su platea di cemento armato fibrorinforzato flottante. Chissà se al progettista sarà venuto in mente (e se glielo avranno consentito perché, si sa, con le multe si guadagna bene!) di adottare opportuni dissuasori per prevenire l’incaglio delle auto, fenomeno che accade quasi quotidianamente.
I cantieri sono iniziati il 5 giugno e dovrebbero terminare in un mese: per consentire lo svolgimento delle attività, le linee tranviarie 5 e 33 modificheranno il percorso in entrambe le direzioni.
Il 3 maggio 1990 veniva “indecorosamente” inaugurata a Milano la metropolitana M3 la “gialla”, con una manifestazione pomposa che vedeva la partecipazione di tutti i politici del momento poi finiti sotto la scure di Tangentopoli.
La cronaca però ci dice che la linea non era ancora completata ma i Mondiali di calcio chiedevano pegno, per cui si mise in servizio il primo convoglio Socimi che faceva la spola tra la Stazione Centrale e piazza Duomo, senza fermare nelle stazioni ancora incomplete. La “giostra” andò così avanti in modo disdicevole per alcuni mesi, ovvero fino a dicembre, ma i Milanesi ne erano comunque entusiasti.
Mi ricordo personalmente in quanto testimone dei fatti (allora lavoravo alla Socimi) che fu una gara nella gara tra le aziende del settore a chi era il più bravo, come i bambini a scuola. La Socimi conquistò il primato della consegna del primo treno, avvenuta nell’unità produttiva del Gruppo Socimi di Binasco il16 novembre 1989.
Il treno Socimi, grazie all’equipaggiamento ad inverter giapponese già super collaudato su altri treni in Giappone dall’Hitachi, messo sulle rotaie incominciò subito senza tanti problemi a macinare chilometri nell’anello sotterraneo del Deposito di San Donato, (quanti giri ci ho fatto) dove tra l’altro fu presentato l’8 febbraio 1990, presente il sottoscritto che ha potuto fare le foto di rito allegate all’articolo. Problemi invece ebbero l’Ansaldo, la Breda, la Fiat, l’Oms; quest’ultima poi si era già messa in mostra l’anno precedente a Padova dove aveva esposto in Fiera la maquette del frontale dei nuovi treni (il vanto di una maquette realizzata da OMS, ma pagata da tutti i costruttori). la Fiat Savigliano dal canto suo non potendo far niente, ma vedendo il treno Socimi sfilare all’inaugurazione con le autorità a bordo, si apprestò ad abbuiare le targhette del costruttore Socimi messe internamente ai veicoli.
Il 4 maggio è la data prefissata per la cosiddetta “fase 2”, dopo il blocco di circa due mesi causato dall’emergenza sanitaria “Covid-19”.
Le linee guida sono dettate dall’Ordinanza n° 538 del 30/04/20 della Regione Lombardia. Date le limitazioni del caso (alcune delle quali rasentano il ridicolo), ci auguriamo che non sia anche l’inizio della fine per il Trasporto Pubblico Locale e il ritorno al “trasporto automobilistico di massa”: in questo modo dove non avrà colpito il virus, ucciderà l’inquinamento.
Secondo l’Ordinanza n° 538 del 30/04/20 della Regione Lombardia saranno garantiti i servizi come di seguito elencato:
servizi urbani auto-filo-tranviari: orario feriale invernale con eventuale riduzione delle corse di rinforzo scolastico
servizi urbani ed interurbani di metropolitana: orario feriale invernale
servizi interurbani su autobus: orario feriale invernale non scolastico
servizio tranviario interurbano di Milano: orario feriale invernale
servizio tranviario interurbano di Bergamo: orario feriale invernale non scolastico
servizio ferroviario regionale: orario feriale invernale (con riferimento al numero di posti passeggero offerti)
servizi a fune (funivia, funicolari ed altri impianti di risalita): orario feriale invernale non scolastico
servizi di navigazione pubblica sul Lago d’Iseo: servizi di collegamento con il Comune di Monte Isola, Sulzano e Sale Marasino.
Il Consorzio CEPAV DUE, Consorzio Eni Per l’Alta Velocità, ha ricevuto la formale notifica da RFI dell’assegnazione delle risorse finanziarie per la realizzazione del secondo lotto costruttivo della tratta AV/AC Brescia Est – Verona del valore complessivo di circa 514 milioni di euro.
In particolare, si prevede il completamento delle opere civili della tratta e la realizzazione dell’armamento ferroviario ad opera di CEPAV DUE e delle tecnologie (TE, linea primaria e segnalamento) ad opera del Consorzio Saturno (Alstom, Hitachi STS, Colas Rail Italia e Sirti).
«Rete Ferroviaria Italiana non si è mai fermata neppure durante l’emergenza Covid-19. L’assegnazione dei lavori del tracciato ferroviario che collegherà le aree urbane di Brescia e Verona, parte integrante del Core Corridor TEN-T Mediterraneo, rappresenta un contributo concreto alla ripartenza dei cantieri e dimostra ancora una volta il grande impegno della principale stazione appaltante del Paese – ha dichiarato Maurizio Gentile, AD e DG di RFI -. L’opera contribuirà a promuovere la mobilità sostenibile del territorio e permetterà, inoltre, di incrementare capacità e regolarità del trasporto ferroviario, riducendo i tempi di viaggio e aumentando la frequenza dei collegamenti».
Il progetto La linea ferroviaria AV/AC Brescia Est – Verona si sviluppa per circa 48 km, iniziando il percorso nel Comune di Mazzano, in provincia di Brescia, sino a raggiungere il Comune di Verona nel lato occidentale con i nuovi binari AV e la nuova interconnessione di Verona Merci verso il Brennero. Leggi tutto “AV/AC: Brescia Verona Est al via il secondo lotto”
Nei primi giorni di aprile, il Comune di Roma ha consegnato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto revisionato della nuova Termini-Centocelle, adempiendo ai commenti ricevuti lo scorso anno, che avevano provocato l’esclusione dal DM n. 607 del 27 dicembre 2019, con cui erano stati assegnati i finanziamenti ai progetti vincitori del Bando 2019 per il Trasporto Pubblico di Massa (vincolante è l’affidamento dei lavori entro il 31/12/2022).
Il Ministero non aveva respinto il progetto, ma imposto prescrizione di dubbia utilità: il passaggio allo scartamento tranviario e la contestuale modifica da ferrovia a tranvia, contrariamente a quanto proposto dal Campidoglio.
Il progetto prevede la trasformazione dell’attuale ferrovia Laziali-Centocelle (quel poco che resta della Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone) in tranvia, la quale sarà denominata “metrotranvia G”, con il prolungamento a Tor Vergata e con lo spostamento del capolinea del centro Città alla stazione Termini.
Dopo aver consultato il Consiglio Direttivo, vi comunico che tutte le attività esterni di ACT sono state bloccate in via precauzionale fino al 22 aprile.
Se entro questa data ci saranno comunicati da parte di chi ci Governa per poter dare il via al ritorno alla normalità, organizzeremo subito l’Assemblea Generale in modo di far ripartire la macchina ACT.
La 1822 è stata trasformata in una sorta di giardino in movimento da Ikea a scopo promozionale.
All’interno è stato installato un pavimento damascato e poi arredato con lampade, specchi, tende e piante.
Una vera e propria installazione creata dal colosso svedese per il lancio delle nuove collezioni primaverili che arriveranno prossimamente nei punti vendita della catena. Leggi tutto “Quando sulla 1822 spunta l’erba”
Era il 1° febbraio 1920 quando la tranvia Affori-Varedo venne prolungata al nosocomio di Mombello: una delle strutture psichiatriche più vaste d’Europa che, al massimo della capienza, arrivò a ospitare oltre 3 mila pazienti, fra i quali anche il figlio illegittimo di Mussolini, Benito Albino, morto internato nel 1942[1].
Il Comune di Limbiate, in collaborazione con l’Associazione UTP (Utenti del Trasporto Pubblico) e con il Gruppo Storico della Fondazione ATM, ha voluto celebrare questa ricorrenza e di ciò dobbiamo essergli grati, in un tempo fatto di numeri, dove sembra impossibile fermarsi qualche secondo a guardare nostalgicamente il passato in cui affondano le nostre radici.
Un doveroso ringraziamento va anche al personale di macchina che si è adoperato affinché l’evento riuscisse al meglio, giacché il meteo ed il traffico veicolare non sono stati collaborativi.
La protagonista della giornata è stata l’elettromotrice Reggio Emilia 92, costruita nel 1928 dalle Officine Meccaniche Italiane di Reggio Emilia con equipaggiamento elettrico e carrelli del TIBB di Milano, riportata in livrea biverde nel 2017 in occasione della sua esposizione a Gorgonzola, l’ultima volta in cui la vedemmo fuori dal deposito di Varedo. Leggi tutto “01/02/1920 – 01/02/2020 Da cent’anni in tram tra Varedo e Mombello”