Nei primi giorni di aprile, il Comune di Roma ha consegnato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto revisionato della nuova Termini-Centocelle, adempiendo ai commenti ricevuti lo scorso anno, che avevano provocato l’esclusione dal DM n. 607 del 27 dicembre 2019, con cui erano stati assegnati i finanziamenti ai progetti vincitori del Bando 2019 per il Trasporto Pubblico di Massa (vincolante è l’affidamento dei lavori entro il 31/12/2022).
Il Ministero non aveva respinto il progetto, ma imposto prescrizione di dubbia utilità: il passaggio allo scartamento tranviario e la contestuale modifica da ferrovia a tranvia, contrariamente a quanto proposto dal Campidoglio.
Il progetto prevede la trasformazione dell’attuale ferrovia Laziali-Centocelle (quel poco che resta della Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone) in tranvia, la quale sarà denominata “metrotranvia G”, con il prolungamento a Tor Vergata e con lo spostamento del capolinea del centro Città alla stazione Termini.
«Abbiamo rivisto l’armamento della linea, così come richiesto dal MIT: si tratta in sostanza di un allargamento dei binari e di una modifica della forma delle rotaie», ha spiegato Pietro Calabrese, Assessore alla Mobilità del Comune. «La futura metrotranvia G sarà un particolare sistema di trasporto moderno, che permetterà un collegamento diretto tra Termini e l’Università di Tor Vergata, nonché una forte adduzione alla Linea C, mettendo nel “sistema a rete” capitolino la complementare rapidità e capillarità delle due infrastrutture».
Le modifiche apportate al progetto hanno però innalzato a 190 milioni di euro il costo complessivo dell’opera (prima erano 166). Calabrese non nasconde che la soluzione con lo scartamento ridotto sarebbe stata quella che avrebbe garantito maggiore continuità del servizio e minore spesa. Tuttavia, il Ministero, che finanzierà completamente l’opera, ha avanzato la possibilità di un eventuale aumento delle risorse previste, al fine di completare il progetto e migliorare la funzionalità del deposito.
I prossimi passi dovranno essere l’assegnazione formale delle risorse e la redazione di un progetto esecutivo affinché la costruzione dell’opera possa essere messa gara, auspicando che tutto vada per il meglio. Perché, ahimè, si sa come in Italia sia impervio e tortuoso l’iter progettuale di un totale rifacimento: la tranvia Milano-Desio purtroppo insegna!